La riforma del MIBACT appena presentata
con un DPCM, dopo il lungo
lavoro di riflessione e proposte da parte
della Commissione presieduta da Marco
D'Alberti, sembra scontentare tutti. Critiche
vengono espresse sia dall'interno che dall'esterno
del ministero: sul piede di guerra,
infatti, sono non solo i sindacati, i funzionari,
i dirigenti che vedono in bilico il proprio ruolo,
ma anche i docenti universitari, le associazioni
culturali e professionali.
La riorganizzazione, in realtà, è l'esito delle
norme della spending review e dunque si
è risolta - e forse non poteva essere diversamente
- in una serie di accorpamenti di direzioni
generali e di direzioni regionali. È
cioè un' operazione di mera razionalizzazione,
che rischia di scontentare tutti, sia chi
desidera conservare l'attuale assetto, sia chi
vorrebbe profondamente innovarlo. Le critiche
mosse al decreto colpiscono questo o
quell'accorpamento, contestano la perdita di
alcune specificità (ad esempio la direzione
generale per l'archeologia), individuano.... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO
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